Valle del Chioma

Valle del Chioma

Valle del ChiomaPUNTO DI PARTENZA E ARRIVO: Nibbiaia

DISTANZA: 6,5Km

DURATA: 2h 40m – 3h

TIPO DI TRACCIATO: Carrarecce e sentieri

DISLIVELLO: 250Mt

DIFFICOLTÀ: Facile


La valle del torrente Chioma è un’Area Regionale Protetta dal 2004 e offre alcune particolarità naturalistiche di rilievo. Nella valle infatti si sono conservati sedimenti marini della cosiddetta Formazione dei Calcari di Castelnuovo, attribuita al Miocene superiore, con scogliere madreporiche “a macchia” e la parte basale di un’altra formazione, quella delle Marne e marne argillose con grandi ostriche ed altri molluschi marini. Tra le specie vegetali si segnala la presenza di frassini, querce, pioppi e salici su cui nidificano il pendolino, il rigogolo, la gazza. Nella folta e bassa vegetazione invece nidifica l’usignolo.

Si parte dalla chiesa di San Giuseppe, dirigendosi alla volta del campo sportivo e del cimitero dove si imbocca, sulla destra, un viottolo sterrato in discesa. Lo stradello immette sulla strada asfaltata S.P. 11 del “Vaiolo” passando nella parte bassa di Nibbiaia. All’altezza del civico 161 (località Sasso Grosso) si piega a destra in discesa passando nei pressi di un caseggiato di recente costruzione. Dopo le case si incontra una grande biforcazione dove si mantiene la destra procedendo in discesa nei pressi di un vecchio fontanile e di un caseggiato rurale. Ci troviamo in località Debbione e poco dopo si transita presso l’omonimo podere (bianco con cancello). A questo punto la strada scende con più decisione verso la valle del Chioma. In presenza di un avvallamento, prima che la strada cominci a salire verso il poggio di Rialto, si gira a destra sulla mulattiera delimitata da una catena in ferro (25 minuti dalla partenza). Il tracciato scende immergendosi nel fitto bosco (evitare le deviazioni laterali) per sbucare in una prima evidente radura dove si continua a scendere mantenendo la sinistra fino all’immissione in una seconda grande radura da dove si può vedere, avanti sulla destra, il podere del Gorgo, al di là del fiume. Qui il tracciato “si perde” ma l’itinerario prosegue fino al fondo della radura (lato destro) dove un sentiero incerto entra nel fitto bosco per scendere fino al letto del torrente Chioma che si può raggiungere anche a vista. Si guada il torrente imboccando la strada che sale a destra verso il Podere del Gorgo. Si giunge brevemente all’innesto su una evidente strada in terra battuta e si prosegue a destra aggirando la collina del podere del Gorgo. Poco dopo si incontra il cartello dell’Ippovia. Volendo tornare verso Nibbiaia si possono seguire i cartelli dell’Ippovia: è questa la prima possibile scorciatoia. L’itinerario prosegue lungo la strada che risale il torrente Chioma, visibile alla nostra destra. Dopo circa 10 minuti, nei pressi di un invaso di acqua per l’antincendio, si incontra la seconda possibile scorciatoia a destra per Nibbiaia. Si prosegue dritti sulla sterrata che per un breve tratto è accompagnata dai pali in cemento dei cavi elettrici. Quando la linea elettrica piega oltre il fiume (a destra), la strada guadagna quota per poi scendere dolcemente vicino al fiume. Proprio nei pressi dei cartelli dell’Ippovia (circa 20 minuti da guado), si gira a destra lasciando la strada che prosegue alla volta di Valle Benedetta per girare a destra sul passaggio in cemento che agevola il guado del torrente. Attraversato il torrente si sale fino al podere Carcivisoli, bella costruzione in pietra. Oltre il podere si cammina su un sentiero che salendo nella macchia raggiunge un’altra casa. Da qui, ancora in salita, si torna su una carrareccia che va a lambire un altro podere ristrutturato e poi sempre in salita, dopo circa mezz’ora, incontra un incrocio a T: proseguire a destra in salita fino allo scollinamento con bel panorama sull’ampia valle del Fine, di Gabbro e dei monti pisani. In 10 minuti si raggiunge l’asfalto della strada Gabbro – Nibbiaia proprio nei pressi della fermata del bus. Si va a destra verso Nibbiaia che si raggiunge dopo 15 minuti.

NOTE: E’ possibile ridurre lo sviluppo dell’anello rientrando prima a Nibbiaia con due varianti-scorciatoie. In inverno o in caso di piogge il guado del Chioma può richiedere una certa attenzione e l’acqua può arrivare oltre il ginocchio.

NIBBIAIA Il nome del paese che si trova a 275 metri s.l.m. e circa 6 km dalla costa deriva probabilmente dal nibbio (uccello rapace). Nibbiaia è sorta nei primi anni del 1800 ad opera del Granduca Pietro Leopoldo e nel passato era tradizionalmente abitato da pastori.

Fonte: costadeglietruschi.it

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